lunedì 14 novembre 2016

Step 14 - Chimica nel colore verde

I pigmenti verdi più importanti ottenuti per sintesi sono i seguenti:
OSSIDO DI CROMO VERDE e OSSIDO IDRATO DI CROMO, entrambi noti fin dai primi anni dell’800 e sono costituiti da triossido di bicromo Cr2O3 che è contenuto, nei prodotti commerciali al 97-99.5%. 
I pigmenti non hanno una buona purezza di colore, ma una spiccata inerzia chimica, presentano eccellente stabilità alla luce, alla temperatura, agli acidi, alcali, veicoli organici e cementi. Trovano impiego nella colorazione dei materiali per l’edilizia (tegole, piastrelle, materiali cementanti in genere), e nell’industria del vetro e della ceramica e in campo militare.
L’ossido di cromo verde trova applicazioni nell’ambito delle pitture navali e, a causa della sua resistenza  al calore viene impiegato nei campi applicativi in cui la termostabilità è un requisito fondamentale.
OSSIDO IDRATO DI CROMO (verde Guignet). Questo pigmento fu sintetizzato per la prima volta nel 1838 da Guignet e corrisponde alla formula Cr2O3 · 2 H2O o CrO(OH) ed è contenuto, nei prodotti commerciali, al 79-80%.
I reagenti impiegati per l’ottenimento del pigmento sono composti di cromo esavalente quali cromati e bicromati e acido borico. La preparazione avviene attraverso due fasi che si possono schematizzare secondo le seguenti reazioni:
1) Na2Cr2O7 + 16 H3BO3 → Cr2(B4O7)3 + Na2B4O7 + 24 H2O + 3/2 O2
2) Cr2(B4O7)3 + 20 H2O → Cr2O3 · 2 H2O + 12 H3BO3
 Rispetto agli ossidi di cromo i verdi Guignet hanno una purezza di colori e una brillantezza superiori. Questi pigmenti trovano impiego negli smalti per carrozzeria a causa delle loro caratteristiche di solidità, brillantezza e trasparenza, nella colorazione di materie plastiche e nella gomma, nella pittura in combinazione con altri pigmenti inorganici.
Nei pigmenti organici naturali, invece, ossia quelli prodotti dalle piante o dalle specie animali, il verde assume una grande importanza.
Le clorofille, ad esempio, sono i pigmenti verdi presenti nella maggior parte delle piante e alghe. Assorbono la radiazione sorra e violetta, complementare al verde.
La prima clorofilla è stata isolata nel 1817, la struttura è stata elucidata nel 1940 e nel 1960 è stata effettuta la prima sintesi totale. Definitivamente la stereochimica è stata assegnata nel 1967.
Questa è la composizione chimica della clorofilla: al centro del sistema si trova uno ione di magnesio, mentre sulla parte degli anelli sono presenti catene laterali derivate dal fitolo.
 La clorofilla estratta dalle piante viene utilizzata come colorante per prodotti alimentari (gelati, succhi) e farmaceutici (compresse verdi).
Il colore dell'olio d'oliva può essere facilmente esaltato mediante l'aggiunta di questi pigmenti.
Nella verdura fresca la clorofilla contribuisce a conferire all'alimento proprietà antiossidanti e protettive.

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